Teatro | 01 Agosto
Kryptonite
>Spettacolo Teatrale
di Orazio Condorelli
con Peppe Macauda
“Menzione della giuria per l’interpretazione” al Minimo Teatro Festival di Palermo 2017
Un’ estate cittadina vissuta tra folli corse, timide speranze e incontri speciali.
La metafora supereroistica irrompe sulla scena per un racconto intimo e vitale sulla memoria e sull’incanto del mondo
Ci sono due modi per vincere le proprie fragilità: nasconderle, ostentando una finta disinvoltura, oppure avere il coraggio di mostrarle.
Il protagonista della nostra avventura appartiene a questa seconda categoria.
Pensavo già da tempo di raccontare una storia che ruotasse attorno al tema della vulnerabilità, intesa non come debolezza ma come qualità ineliminabile dell’essere umano, come potere che permette finalmente di interrogarci su noi stessi e sulla nostra identità.
Ho pensato che fosse l’adolescenza il momento più giusto in cui ambientare il racconto. Un’età difficile fatta di cambiamenti repentini, turbolenze, insicurezze ma anche grandi sogni, desideri brucianti e passioni vitali. È l’età in cui quasi tutti desiderano avere poteri eccezionali per potersi difendere dalla kryptonite, che fa sentire soli e deboli.
Volevo che il nostro protagonista, pur avendo una profonda passione per il mondo dei fumetti e dei supereroi, non sognasse, però, di ottenere dei superpoteri per fronteggiare oscure forze del male, ma per affrontare questioni ben più personali, che hanno a che fare con uni intimo bisogno di comprensione di sè. Questioni personali che nascondono al loro interno questioni universali, intergenerazionali, che riguardano tutti noi: l’amore, la memoria, il distacco ma anche il coraggio e soprattutto il desiderio di non arrendersi mai.